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Quadro economico di riferimento

Nel 2017 si è assistito alla ripresa della crescita economica, alla quale non si accompagna la ripresa dell’inflazione, che rimane debole.

Nel breve termine le prospettive rimangono favorevoli, ma permangono rischi per l’economia mondiale legati a un possibile aumento della volatilità sui mercati finanziari, connessi con un’improvvisa intensificazione delle tensioni geopolitiche e dell’incertezza sulle politiche economiche, che potrebbe incidere negativamente sulla fiducia di famiglie e imprese.

Nonostante il raggiungimento di un’intesa sulla prima fase dei negoziati di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, si mantiene elevata l’incertezza circa la configurazione dei rapporti tra le due economie. L’esito dell’ultimo incontro tra i paesi aderenti (Stati Uniti, Canada e Messico) all’Accordo nordamericano di libero scambio (North American Free Trade Agreement, NAFTA) per la sua revisione rende meno prevedibile il futuro degli accordi commerciali internazionali. Gli effetti della riforma fiscale negli Stati Uniti approvata il 20 dicembre scorso (Tax Cuts And Jobs Act), che prevede riduzioni delle aliquote fiscali per famiglie e imprese, potrebbero tuttavia costituire un fattore di stimolo per la crescita globale.

Nel terzo trimestre dell’esercizio in esame l’attività economica nelle principali economie avanzate ha continuato a espandersi mentre nei paesi emergenti prosegue la ripresa in atto dal primo semestre del 2017. Il commercio mondiale è cresciuto a un tasso pari al 3,5%, con una dinamica più sostenuta delle importazioni dell’area dell’euro e dei paesi emergenti dell’Asia diversi dalla Cina.

L’inflazione nelle principali economie avanzate resta contenuta e rimane moderata quella delle principali economie emergenti.

Secondo le previsioni diffuse dall’OCSE in novembre, il PIL dell’economia mondiale si è attestato intorno al 3,6% ed è previsto in lieve crescita nel 2018 raggiungendo il 3,7%.

All’accelerazione del prodotto mondiale nell’ultimo biennio avrebbero contribuito in misura maggiore le economie dei paesi avanzati.

Dalla fine di settembre del 2017 è proseguito l’aumento dei corsi petroliferi, sostenuti dalla vivace dinamica della domanda globale e dalla tenuta dell’intesa sul contenimento dell’offerta fra i principali paesi produttori di greggio. A tale aumento hanno inoltre contribuito il graduale riassorbimento delle scorte globali di petrolio e il manifestarsi di tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Venezuela. Alla fine dello scorso novembre l’OPEC e la Russia hanno annunciato un’ulteriore estensione al 2018 dell’accordo. Il rialzo dei corsi sinora registrato ha stimolato un nuovo aumento della produzione statunitense da fonti non convenzionali, salita nel novembre scorso ai massimi storici.

Nell’area dell’euro la crescita è proseguita a un tasso sostenuto, trainata soprattutto dalla domanda estera. Secondo l’ultimo quadro previsionale elaborato dall’Eurosistema il PIL si espande del 2,3% nell’anno in corso (2,4 % nel 2017).

Sono del tutto rientrate le aspettative di deflazione, ma l’inflazione rimane bassa, pari all’1,4% in dicembre; resta debole la componente di fondo, frenata dalla crescita salariale ancora moderata in molte economie dell’area. Il Consiglio direttivo della BCE ha ricalibrato gli strumenti di politica monetaria, preservando però, anche in prospettiva, condizioni monetarie molto espansive, che restano necessarie per un ritorno durevole dell’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%.

In Italia l’attività economica ha visto un’accelerazione nel terzo trimestre del 2017sostenuta sia dalla domanda nazionale sia da quella estera. Le indicazioni congiunturali più recenti suggeriscono che nel quarto trimestre il PIL ha continuato a espandersi attorno allo 0,4%, sostenuto dall’incremento del valore aggiunto nell’industria e nei servizi. Nel quarto trimestre del 2017 l’attività manifatturiera ha continuato a espandersi, pur in misura inferiore rispetto al forte incremento segnato in estate. La fiducia delle imprese si è mantenuta su livelli elevati in tutti i principali comparti di attività, le valutazioni delle aziende sulle prospettive della domanda migliorano ulteriormente nell’industria e nei servizi e le condizioni per investire si confermano ampiamente favorevoli.

Secondo i dati preliminari della Rilevazione sulle forze di lavoro, il numero di occupati è lievemente cresciuto nel bimestre ottobre-novembre, la dinamica delle retribuzioni contrattuali è ancora contenuta, ma vi sono primi segnali di un suo graduale rafforzamento.

Pur in presenza di un recupero dei prezzi all’origine e di alcuni primi segnali favorevoli sui salari, l’inflazione al consumo resta debole, all’1,0% in dicembre.

Trasporto aereo e aeroporti

Andamento del trasporto aereo mondiale - 2017

L’andamento mondiale del traffico passeggeri del 2017, su un campione di 1.056 aeroporti, ha registrato una crescita percentuale di 6,4 punti rispetto allo stesso periodo del 2016.

Il mercato risulta in crescita per tutte le aree; l’Europa registra il maggior incremento in termini percentuali (+8,5%), seguita da Asia (+7,8%), Africa (+5,9%) – in ripresa rispetto allo scorso anno, Medio Oriente (+4,7%), Centro/Sud America (+4,3%) e Nord America (+3,5%).

Nella classifica mondiale il primo aeroporto per traffico passeggeri serviti risulta Atlanta (104 milioni di passeggeri, di cui 92 legati al traffico domestico) in Nord America, area che sviluppa 1,7 miliardi di passeggeri. Al secondo posto Pechino (96 milioni di passeggeri, di cui 74 su destinazioni domestiche) in Asia, area in cui transitano 1,9 miliardi di passeggeri. Al terzo posto Dubai (88 milioni di passeggeri serviti), che rappresenta il principale hub dell’area medio orientale con una quota di mercato del 36% su complessivi 242 milioni di passeggeri.

A livello mondiale (su un campione di 711 aeroporti) il traffico merci evidenzia incrementi di 7,9 punti percentuali rispetto al 2016, con 100,9 milioni di tonnellate di merce processata. Anche nel business merci risultano performance positive per ogni area geografica analizzata. L’Asia, che movimenta la maggior quantità di merci (37 milioni di tonnellate), evidenzia una crescita di 8,5 punti percentuali rispetto al 2016; l’Europa registra +8,7%, il Nord America +7,3% e l’area medio orientale +6,0%. L’Africa, pur movimentando una modesta quantità di merci, mostra segnali di ripresa con una crescita del 12,4%.

Nella classifica riportata da ACI World, tra i più importanti aeroporti del settore cargo (91 aeroporti che trasportano almeno 200 mila tonnellate di merce), Malpensa si posiziona al 44esimo posto per quantità di merce processata.

Traffico aereo mondiale 20171

Traffico aereo mondiale 2017 - PasseggeriTraffico aereo mondiale 2017 - Merci

Legenda: AFR (Africa), ASP (Asia Pacific), EUR (Europa), LAC (America Latina), MEA (Medio Oriente), NAM (Nord America).
1 Fonte: ACI World (Pax Flash & Freight Flash).

Andamento aeroporti europei - 20172 

La crescita complessiva del traffico passeggeri degli aeroporti europei associati ad ACI Europe rispetto al 2016 è stata del 6,2%, con 1,1 miliardi di passeggeri serviti.

I principali hub3, che rappresentano il 36% del totale del traffico passeggeri degli aeroporti associati, crescono del 4,8% rispetto allo scorso anno; in evidenza Amsterdam (+7,7%), Zurigo (+6,3%), Francoforte (+6,1%) e Madrid (+5,9%). Malpensa, con una crescita del 14,2% rispetto all’esercizio precedente, spicca tra gli aeroporti che sviluppano un traffico ‘point to point’, seguito da Bruxelles (+13,6%), Manchester (+8,6%), Barcellona (+7,1%) e Dublino (+6,0%); Copenaghen, invece, conferma i risultati dello scorso anno, mentre Berlino risulta in contrazione (-3,7%).

Il traffico merci registra un aumento del 7,2% con un totale di 11,9 milioni di tonnellate di merci processate.

Tra i primi cinque aeroporti europei4 per volumi di merce processata Francoforte si conferma il primo aeroporto con oltre 2,1 milioni di tonnellate, seguono Parigi Charles de Gaulle con 2,0 milioni di tonnellate, Amsterdam con 1,8 milioni e Londra Heathrow con 1,7 milioni. L’aeroporto di Malpensa si conferma al quinto posto per volumi di merci trattate (576,5 mila tonnellate) e nella top five risulta il secondo scalo per crescita percentuale (+7,4%) dopo l'aeroporto di Londra Heathrow (+10,2%).

Andamento del traffico sugli aeroporti italiani 20175

Il traffico aereo dei 38 scali associati ad Assaeroporti è in continua crescita; infatti il 2017 ha registrato 175,4 milioni di passeggeri (+6,4%) con 10,7 milioni in più rispetto all’anno precedente. Tale risultato è dovuto alla crescita del traffico internazionale sia verso paesi UE (+8,5%), sia extra UE (+7,9%) e all'incremento del traffico domestico (+3,0%).

Sono stati raggiunti 1,6 milioni di movimenti aerei (+3,2%) e 1,1 milioni di tonnellate di merci (+9,2%). 

Nella classifica degli aeroporti italiani in termini di numero di passeggeri figurano in ordine decrescente Roma Fiumicino, seguita da Milano Malpensa e Bergamo.

Il sistema aeroportuale romano ha registrato una lieve flessione (-0,6% verso il 2016) con 46,9 milioni di passeggeri serviti. Il sistema aeroportuale lombardo ha evidenziato una crescita del 9,4% raggiungendo i 44 milioni di passeggeri, pari al 25% del totale nazionale: Milano Malpensa ha contribuito con 22,2 milioni, Linate 9,5 milioni e l’aeroporto di Orio al Serio con 12,3 milioni. Nel Nord Est, Venezia e Treviso hanno registrato 13,4 milioni di passeggeri (8% del totale nazionale), nel Centro Italia Pisa e Firenze 7,9 milioni passeggeri (4% del totale nazionale). In Puglia il sistema aeroportuale (Bari, Brindisi, Foggia e Taranto) ne ha serviti 7 milioni (4% del totale nazionale), mentre Sicilia (Catania, Comiso, Lampedusa, Palermo e Trapani) e Sardegna (Alghero, Cagliari e Olbia) ne hanno serviti rispettivamente 16,9 milioni (10% del totale nazionale) e 8,3 milioni (5% del totale nazionale).

 

2 Fonte ACI Europe Rapid Data Exchange Program (42 aeroporti associati), Passeggeri arrivati+partiti+transiti.
3 Aeroporti hub: Francoforte, Amsterdam, Parigi Charles de Gaulle, Zurigo, Roma Fiumicino, Madrid, Londra Heathrow.
4 Non sono inclusi: Lussemburgo, Colonia e Liegi che generano volumi di trasportato merci superiori a quelli di Malpensa, in quanto non presenti nel Rapid Data Exchange Program di ACI Europe.
5 Fonte Assaeroporti (aviazione commerciale + aviazione generale).